28-29-30 maggio – Gran Sasso e Campo Imperatore

Visiteremo Il “piccolo Tibet“, così come è conosciuto, è un luogo selvaggio caratterizzato da infiniti prati, dolci colline, canyon e sporadici specchi d’acqua circondati da alcune delle vette più alte degli Appennini. Metteteci poi greggi di ovini e mandrie di buoi e cavalli ed ecco che il “Piccolo Tibet” prende forma. Lungo circa venti chilometri, con una larghezza che varia dai tre ai sette chilometri ed un’altitudine tra i 1500 e i 1900 metri, l’altopiano si estende accanto a cime imponenti come il Monte Brancastello (2385 m), il Monte Prena (2561 m), il Monte Camicia (2564 m) e sua maestà, il Corno Grande (2912 m), la più alta degli Appennini. Probabilmente non tutti sanno che questo luogo migliaia di anni fa era ricoperto da estesi ghiacciai. Le testimonianze, nello specifico morene, sono arrivate fino ai giorni nostri e delineano quest’angolo di Abruzzo insieme alle fiumare, distese di ghiaia che scendono al disgelo dalle profonde incisioni del Brancastello e del Monte Prena. Dall’altra parte dell’altopiano l’albergo di Campo Imperatore, prigione di Benito Mussolini dal 28 agosto al 12 settembre 1943 sino alla sua liberazione avvenuta ad opera delle forze armate tedesche, è il punto di riferimento per gli impianti sciistici e per le principali escursioni sul Gran Sasso.

Il ristoro Mucciante dove ci fermeremo ad assaggiare gli arrosticini e in particolare l’intero altopiano sono stati spesso utilizzati come scenario d’eccezione per film e spot pubblicitari. Tra i film più conosciuti si ricordano “…continuavano a chiamarlo Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill, “Il deserto dei Tartari” con Vittorio Gassman e “Così è la vita” con Aldo, Giovanni e Giacomo.